Gli scavi di torre certalda
Scopri la storia, gli ambienti e la vita quotidiana dell’antico insediamento fortificato risalente al Basso Medioevo.
Particolare di Torre Certalda (Umbertide)
Antiche civiltà, testimonianze archeologiche: Gli scavi di Torre Certalda
Storia e ambiente
Castrum Certalti
La data di fondazione di Castrum Certalti risulta ancora oggi incerta. Le prime notizie si hanno a partire dal XII secolo quando nel patrimonio del vicino monastero di San Salvatore di Monte Acuto elencato in una bolla papale emessa da Eugenio III nel 1145, risulta presente anche la chiesa di Sant’Andrea in castro a Certalto.
La sua posizione strategica, a controllo di un’importante fascia territoriale contesa nel corso del Basso Medioevo tra i Comuni di Città di Castello e Gubbio, fece si che il castrum fosse frequentemente oggetto di violenti scontri che ne determinarono ripetuti cambi di proprietà. Il presidio subì più volte parziali distruzioni, a cui fecero seguito di volta in volta azioni di potenziamento dell’apparato difensivo.
Gli scavi di Torre Certalda hanno contribuito a delineare importanti aspetti topografici dell’insediamento prima incogniti o conosciuti solo in parte. L’indagine archeologica ha interessato nello specifico due diverse aree, convenzionalmente indicate come Settore A e Settore B.
Il settore A
Nel Settore A, posto nella porzione centrale dell’area di scavo, sono state individuate alcune strutture murarie realizzate in blocchi di arenaria locale di piccole e medie dimensioni, pertinenti ad un ambiente di forma quadrangolare (ambiente A) riferibile ad un più grande complesso, di cui allo stato attuale si ignorano sia l’estensione complessiva sia l’articolazione interna. L’ambiente è ancora in corso di scavo.
Il settore B
Nel Settore B, posto nella porzione meridionale dell’area di scavo, sono state individuate alcune strutture murarie realizzate in blocchi di arenaria locale di piccole e medie dimensioni, pertinenti a tre diversi ambienti. Due piccoli ambienti a schiera di forma quadrangolare addossati al muro di cinta dell’insediamento (ambiente B e C) possono probabilmente essere riferiti ad un unico isolato, di cui non si conosce ancora l’estensione complessiva.
Dei due vani sono state individuate le rispettive aperture, dotate in entrambi i casi di una soglia e di cardini angolari. I due ambienti sono ancora in corso di scavo.
In un grande ambiente di forma rettangolare (ambiente D) dotato di abside quadrangolare pare potersi riconoscere un edificio a carattere religioso, forse identificabile con la chiesa di S. Andrea in castro, più volte citata dalle fonti ma mai localizzata.
La struttura
Le pareti della struttura presentano nel loro paramento interno tracce più o meno consistenti di intonaco. Nell’angolo SE dell’ambiente è emersa una piccola porzione di un piano pavimentale realizzato mediante pianelle di terracotta allettate di piatto, riferibile all’ultimo periodo di vita della struttura. L’accesso all’ambiente, posto lateralmente, è dotato di una soglia di grandi dimensioni e di cardini angolari. L’ambiente è ancora in corso di scavo.
Lo studio preliminare dei materiali ceramici rinvenuti nel corso delle operazioni di scavo ha documentato una frequentazione del sito che comprende al momento la fascia cronologica attestata dalle fonti scritte, compresa tra il pieno medioevo ed il periodo rinascimentale. Già ad una analisi preliminare dei manufatti è stato possibile definire una seriazione cronologica che consente di associare i reperti alle varie strutture identificate.
Autori
Dott. Luca Boldrini Archeologo specializzato in Archeologia Medievale.
Dott. Alessio Pascolini Archeologo specializzato in Archeologia Medievale.