Arna: il sito archeologico

In collina alla scoperta della celebre fortezza fondata sulle mura di antiche cisterne romane: un viaggio tra storia, archeologia e incantevoli panorami

Disegno della Testa bronzea di Hypnos (il dio del sonno), ritrovata a Civitella d’Arna (Perugia)

Arna: il sito archeologico 

ESCURSIONE – Visita Guidata interna al borgo

Castello di Civitella d’Arna

 

Tempo di percorrenza con relative soste nei luoghi legati al sito archeologico e alla storia del borgo – castello.

2 ore, nel caso di accordo con i proprietari per la visita alle cisterne.

Comuni interessati Perugia
Cosa c’è da vedere Il Patrimonio Culturale allegato alla scheda

Descrizione del sito

Il colle di Civitella d’Arna , definito dalla confluenza di due torrenti, il Rio Piccolo e il Fosso del Bagno, a quota 335 m slm, dominante la valle tra Tevere e Chiascio, così come le colline circostanti, risulta frequentato sin dal Paleolitico inferiore fino all’età del Ferro (vedi materiali presso Collezione Bellucci e Calzoni al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria), attestandosi in epoca preromana come oppidum* in area di confine tra Umbri ed Etruschi.

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Un importante luogo di culto

Vi era attestato dal VI al IV sec a .C. un luogo di culto, documentato da bronzetti votivi schematici di oranti ed offerenti, di bovidi, ecc. (Coll. Bellucci presso Museo Archeologico), tipici della cultura umbra e anche etrusca. Dal IV al II-I sec. a. C. il centro risulta etruschizzato dalla vicina e potente città di Perugia, come è ben documentato dai materiali archeologici presso il Museo Archeologico di Perugia, perlopiù provenienti dalle necropoli attorno al colle, tra cui kelebai**, letti funerari in bronzo, urne cinerarie. Per la sua posizione strategica, fu inevitabilmente coinvolta nelle vicende belliche relative alla conquista dell’Umbria antica e dell’Etruria nell’orbita romana.

Dopo il bellum perusinum (40 a.C.) con la riforma amministrativa augustea Arna entrò a far parte della regio VI, Umbria e i cittadini iscritti nella tribù Clustumina. Alla prima età imperiale si attribuisce il massimo sviluppo dell’impianto urbanistico e l’esistenza di un tempio dedicato alla Fortuna, documentato dalle epigrafi romane (CIL XI 5607,5608,5609,5611) presso il Museo, ma finora mai scavato e dunque presumibilmente interrato sulla sommità del colle.

Sono invece documentate le cisterne monumentali romane in due nuclei, sotto il castello residenza dei Sozi, poi Spinola e Baldelli) e sotto la ex- residenza estiva, annessa all’Oratorio dei Padri Filippini, proprietà privata, in cattivo stato di conservazione, attualmente non aperte al pubblico.

Una posizione strategica per il controllo delle vie fluviali

L’organizzazione del territorio arnate si basava su insediamenti rurali sparsi nella fertile campagna sottostante, documentai dal rinvenimento dei resti di strutture murarie e materiali di villae rusticae anche di pertinenza imperiale o di importanti personaggi romani. Arna è documentata fino al VI sec. d. C., dopo essersi costituita in diocesi nel 499 d.C. Sul sito in età medievale sorse il castello, documentato dal 1297, che ingloba nelle mura la chiesa parrocchiale di San Lorenzo, dove sono opere pittoriche tra cui il Gonfalone attribuito a Baratolomeo Caporali ( fine XV sec.).

Il sito con il castello occupava, come già nell’antichità, una posizione strategica ai confini orientali del Comune di Perugia, nel controllo delle vie fluviali e delle vie di terra dirette a nord verso Gubbio e l’Appennino Centrale, e a nord-ovest verso Fabriano e la costa Adriatica.

* oppidum
una città fortificata priva di un confine sacro, prorio invece dell’urbe.

** kelebai
contenitore in ceramica legata al consumo del vino.