La Chiesa di San Nicola di Bari a Pretola

Cultura materiale e mestieri: Chiesa di San Nicola di Bari a Pretola (PG)

Notizie storiche

Le notizie storiche della parrocchia di Pretola si fanno certe solo nel XIV secolo, quando compaiono, espressamente menzionate, le chiese della zona del Tevere ad in particolare quella di Pretola di San Nicola di Bari.
La chiesa di San Nicola di Bari era dipendente dal monastero di San Paolo di Valdiponte (detto anche Badia Celestina in quanto fu sede per un certo periodo di tempo della Congregazione dei monaci Celestini).
Detto monastero era situato presso l’attuale Civitella Benazzone ed era a sua volta soggetto all’Abbazia di S. Maria di Valdiponte (Montelabbate).
La chiesa di Pretola fu consacrata nel 1383 e di questa consacrazione resta memoria in un iscrizione a caratteri gotici che fu rinvenuta sotto una pietra dell’altare maggiore.
Di questa testimonianza non vi è più alcuna traccia visibile.
Il ritrovamento avvenne durante la visita pastorale che Monsignor Ferniani, allora Vescovo di Perugia, effettuò nel 1734.
L’iscrizione era la seguente:
“In . nomine . domini . Amen . Sub . anno . domini . MCCCLXXXIII . Indictione . VI . tempore . SS. D. Urbani . divina .providentia . pape . VI . die . Lune . Paschalis . Pentecostes . consacrata . fuit . hec . ecclesia . S. Nicolai . de . villa . Pretule . diocesis . perusine . per . R. P. D. domnum . fratrem . Iacobum . Dei gratia . episcopum . Sarxedensem . de . licentia .dni . Francisci . de . Mercatello . generalis . vicarii . dni . Andree . Cardinalis . perugini . Gubernatoris . episcopatus . perusie . et . altare . maius . et cemeterium . eius . iuxta . ritum . Ecclesie . sancte.
Ego . Laurentius . Cioctii . Pascalis . de Perusio . P. S. A. Notarius . publicus.”
Tale iscrizione è riportata anche dal Belforti in un suo manoscritto.

Barca e puntone
Barca antica

Chiesa dal 1332

Anche se molte e cospicue notizie ci dirigono verso l’idea che la presenza della chiesa di S. Nicola di Bari a Pretola sia databile intorno agli anni ottanta del XIV secolo, anno della sua consacrazione, in realtà si fa menzione di detta chiesa sin dal 1332, anno in cui è registrata nei pagamenti delle decime.
Si trova in un altro manoscritto, appartenuto al Mariotti, che in data 7 aprile 1439 un certo Don Francesco di Pietruccio di Città della Pieve, parroco di S. Andrea di Porta Sole, con suo testamento, alla presenza del notaio di Perugia Tobaldo di Paolo, lasciò un appezzamento di terreno perché si vendesse e una parte del ricavato andasse in dono alla chiesa di S. Nicolò della villa di Pretola per acquistare o per aiutare ad acquistare una casa che avrebbe dovuto appartenere al patrimonio della parrocchia stessa.
Nel 1645 si formò il catasto dei beni di questa chiesa.

Come era organizzata

In questa chiesa esisteva una compagnia eretta canonicamente nel 1602 ed intitolata alla Madonna del Rosario, che era in possesso di una casa col cui reddito e con le offerte le consorelle pensavano alla manutenzione dell’altare e a celebrare le feste del Rosario, della Concezione e di Santa Barbara.
Esisteva anche un sodalizio maschile dedicato al SS. Sacramento, che si prendeva cura dell’altare dei SS. Macario ed Antonio ed era situato in una parte dell’attuale sacrestia.
L’Oratorio della società del SS. Sacramento aveva sulla parete dell’unico altare, di cui si è detto sopra, un’ immagine dipinta di Cristo crocifisso, nonchè della Beata Vergine e di Giovanni Evangelista.
E’ certo che nel XVIII secolo la chiesa di S. Nicola di Bari conteneva cinque altari: il maggiore dedicato a S. Nicola, e dei quattro laterali uno era dedicato a S. Giuseppe, un altro alla Madonna di Loreto, un terzo ai santi Macario ed Antonio da Padova, l’ultimo alla Madonna del Rosario.
Nel 1743, precisamente il 15 novembre, viene disposto al parroco della chiesa di Pretola, Don Francesco Bruganti, che si stucchino meglio le pietre sacre dei due altari laterali, si metta la croce di ferro sul tetto, si imbianchi la chiesa e si stucchi dove necessario, ed inoltre, si faccia una serratura a chiave al sacrario del Battistero.
Il 14 settembre del 1823 venne in visita a Pretola il Vescovo Cittadini, il quale, dell’Oratorio del SS. Sacramento scrisse: “Visitavit Oratorium SS.
Sacramenti situm prope Ecclesiam parochialem et mandavit ut Oratorium huiusmodi pro uso speciali confratuum pro medictate muro constructo separatur, relicta alia medietate pro aliqua commoditate minime indecora”.
Nella stessa visita si interessò della chiesa di S. Nicola di Bari, del citato Oratorio e di un’altra piccola chiesa situata nelle vicinanze e intitolata a Sant’Orsola.
In quell’occasione il Vescovo la trovò in fase di sistemazione, forse a causa di un restauro, questo fa ipotizzare che la chiesa fosse in uso già da un po’ ed infatti la visita del vescovo Amadei del 1763, precedente nel tempo rispetto a quella del Cittadini, può confermare tale ipotesi poiché in quell’anno potè vedere la chiesa e l’unico altare dedicato appunto a Sant’Orsola.
In questa piccola chiesa si celebrava ogni anno la festa di Sant’Orsola alla quale intervenivano sempre nove sacerdoti.
Oggi l’Oratorio è inglobato nella chiesa di S. Nicola e la chiesa di Sant’Orsola non è più rintracciabile perché probabilmente assorbita dalle numerose abitazioni.
La chiesa di S. Nicola di Bari è a croce latina ed è frutto di un ampliamento della chiesa primitiva.

Gli affreschi

La chiesa di Pretola conserva al suo interno alcuni affreschi Quattrocenteschi, apparsi sotto il vecchio intonaco della parete sinistra, nel momento in cui gli abitanti di Pretola si adoperarono a restaurare i muri, il tetto e il pavimento, dopo la grande piena del 1896.
Due dipinti staccati probabilmente nel 1979 dalla torre campanaria e portati in salvo, riproposti sulle pareti ai lati dell’altare, riproducono pitture Quattrocentesche.
Di proprietà della chiesa era anche una “croce astile di stile bizantino, finemente lavorata in argento”, ora non più conservata, ma così descritta da A. Riccieri.
Da annoverare tra i beni della chiesa è un antico fonte Battesimale posto in fondo alla chiesa a sinistra, dove tuttora si trova, e che ebbe una travagliata storia, in quanto, soppressa la parrocchia di Pretola, fu trasferito a Ponte Valleceppi e restituito solo nel 1912.
Si aggiunge un Crocifisso ligneo, che con molta probabilità è lo stesso di cui si parla in un manoscritto e che secondo il parroco di Pretola Don Ascenso Riccieri, fu ritoccato da una mano non troppo preparata.
Di più recente fattura sono i quadri presenti nell’odierna Sacrestia, uno dei due raffigura i santi Macario e Antonio da Padova, fu realizzato nel 1651
da Pietro Montini e l’altro rappresentante S. Filippo Neri fu commissionato da un tale Crescenzo detto lo Zazzerino e realizzato da Carlo Perini nel 1652.
Entrambi i quadri furono restaurati nel 1922 da Ulisse Ribustini, il quale si occupò anche della realizzazione del bozzetto per la decorazione interna della chiesa nel 1922, con la spesa complessiva dei restauri di diecimila lire, il cui pagamento si accollò in gran parte il parroco Riccieri.
Sempre in quell’anno, 1922, fu costruita la nuova facciata, sistemata la piazza, e restaurati il muro e le porta.
Ad opera dello stesso parroco un decennio prima si avviava la costruzione del nuovo campanile, ne fu benedetta la prima pietra dal parroco stesso il giorno della vigilia dell’Ascensione del 1912, e il 6 ottobre, celebrandosi la festa del Rosario, l’Arcivescovo di Perugia, sciogliendo la promessa fatta alla popolazione di Pretola in occasione della visita pastorale del 23 giugno, benedisse la già finita costruzione.
Tornando indietro di qualche decennio si trovano notizie riguardo al fatto che il patronato della chiesa di S. Nicola di Bari fu ceduto nel 1824, per opera di un decreto del Vescovo Cittadini, nelle mani dell’Ordinario dei monaci cistercensi, e la parrocchia fu unita a quella di Santa Petronilla, sciolta poi nel 1910.
Che i monaci avessero avuto un piccolo monastero anche a Pretola è un’ipotesi accreditata dal pozzo claustrale, ancora oggi esistente, situato a poca distanza dalla chiesa.
L’idea è avvalorata anche dall’esistenza dell’attività assistenziale e caritativa largamente diffusa sia nella città che nel contado.

Testi a cura di Milena Mileni