Sembra impossibile ma Sisto Mastrodicasa, importante ingegnere e personaggio di Ponte Felcino, lo faceva!
Così se ne parla nel volume fresco di stampa a lui dedicato ” Sisto Mastrodicasa , scienza e arte nel dialogo con i muri” scritto da Stefano Vicarelli (Morlacchi Editore).
Nel 1947 la ricostruzione del ponte di Ponte Felcino che vide l’ing. Sisto Mastrodicasa e l’arch. Pietro Frenguelli, impegnati su incarico del Genio Civile.
“Nel momento in cui, per la prima volta, si trovava al cospetto di una struttura per valutarne le lesioni, la osservava attentamente e da svariati punti di vista; dopodichè si metteva a sedere dinanzi ad essa e, indicando con il dito, ordinava al muratore “batti quella pietra”; da come risuonava, lui capiva se quella era una pietra libera, che quindi poteva essere tolta ed eventualmente sostituita, oppure se era una pietra soggetta a compressione e in quanto tale da non toccare. Eseguito questo rituale, l’ingegnere riusciva già a fornire alle maestranze le prime indicazioni di massima su cosa si doveva o non doveva fare”.