Le Fornaci di laterizi
Nel tratto del fiume Tevere da Umbertide a Ponte San Giovanni
Lungo il tratto del fiume Tevere da Umbertide a Ponte San Giovanni sono presenti alcune Fornaci per la lavorazione di laterizi oggi scomparse o in disuso.
Umbertide
FORNACE DI UMBERTIDE
L’urgenza di un intervento di recupero.
Nell’ antica area industriale a ridosso del centro storico di Umbertide e del parco fluviale del Tevere, in via della Draga, nella zona nord-ovest della città: durante la seconda metà dell’Ottocento fu insediata una fornace Hoffmann, cioè un complesso industriale per la cottura di laterizi con funzionamento in continuo, inventata da Friedrich Eduard Hoffmann. Questo impianto era formato da due gallerie di larghezza variabile a seconda della capacità produttiva, generalmente da 2,3 m sino a 4,6 m, con volta curva o piana in materiale refrattario. Le gallerie erano affiancate e chiuse durante il funzionamento da portoni, e collegate da una apertura su ciascuna delle testate, in modo da permettere il passaggio dei gas da una galleria all’altra. Il forno era diviso idealmente in quattro zone la cui funzione era dettata dalla posizione dei bruciatori: zona di carico/scarico del prodotto secco/cotto, zona di preriscaldo, zona di cottura vera e propria, zona di raffreddamento.
La fornace fabbricava articoli classici quali mattoni, pianelle da tetto, coppi e tegole. Lavoravano la calce e soprattutto molte specie di quei mattoni “scorniciati” con i quali si usava fare le linee di rifinitura delle case più modeste.
Questo stesso tipo di fornace esiste ancora a Castel Viscardo (Umbria), e viene utilizzata in particolare per la produzione di mattoni in cotto fatto a mano per interventi di particolare qualità architettonica e nel restauro.
Associazioni
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Pro loco
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Mercatini
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FORNACE DI VILLA PITIGNANO
A Villa Pitignano proprio vicino al fiume Tevere si trovava la Fornace. Una realtà già esistente alla fine del 1800. Fu acquistata da un Palazzetti di Ponte San Giovanni dal proprietario precedente che era di Venezia. La Fornace ebbe una forte crescita subito dopo la seconda guerra mondiale, circa 35 operai. Entrò in crisi negli anni ’70 con l’aumento dei costi del petrolio e il crescente utilizzo del cemento nell’edilizia. I mattoni sono fatti di argilla, sabbie e ossidi. Dei mattoni della Fornace di Villa Pitignano si racconta che fossero molto “rossi” perché queste argille contenevano una percentuale di Ossido di Alluminio più alta di quelle comunemente utilizzate.
Nella foto la Fornace come appariva nel 1980.
FORNACE DI PISCILLE – PONTE SAN GIOVANNI
Si sviluppa in un’area agricola a mezza collina, sulla strada che collega Perugia a Ponte San Giovanni, e si vedono svettare le due ciminiere. La fornace venne fondata nel 1887 da Ferrini e Paolotti utilizzando i terreni argillosi delle colline circostanti. Arrivò a comprendere ben 12 forni Hoffmann a fuoco continuo, alimentati da un motore a vapore della potenza di 10HP.
Verso la fine degli anni ’70 il sito è stato chiuso e rilevato dalla Fornaci Briziarelli di Marsciano, utilizzando gli spazi all’ aperto come magazzino e deposito.
Nell’ aprile 2018 è stata firmata la convenzione urbanistica tra la società Briziarellifin S.r.l. e il Comune di Perugia per avviare un progetto di recupero.