I MOLINI DI PERUGIA
Nel contado di Porta Sole numerosi molini, alcuni ancora visitabili.
Lungo il Percorso Verde che costeggia il fiume Tevere da Villa Pitignano a Ponte San Giovanni. Un itinerario di particolare interesse ambientale e paesaggistico che si può fare a piedi e in bicicletta.
Villa Pitignano
DA MOLINO A CENTRALE IDROELETTRICA
A Villa Pitignano presso la località Rivoltola (dal latino “rivoltula”, cioè curva), si trovava un podere che per secoli fu proprietà delle monache di S. Maria Assunta di Monteluce. In questo luogo fu realizzato un molino ad acqua con annessa chiusa, che acquisì l’appellativo, ancora oggi in uso, di “chiusa di Lippi” dal nome di Nuccio Lippi, fiduciario incaricato di amministrare i beni del monastero di Monteluce. L’intera struttura nel settembre del 1986 fu riconvertita in Centrale Idroelettrica ad opera della soc. “Valle Esina” (MC). Ad oggi la Centrale è gestita dalla soc. Centroelettrica srl di Salò (BS).
Associazioni
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Pro loco
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Mercatini
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PONTE FELCINO: LA TORRE E IL MOLINO DELLA CATASTA
Camminando lungo il canale artificiale del Tevere che parte dalla chiusa della Centrale Idroelettrica di Villa Pitignano ed arriva a Ponte Felcino si incontra la Torre Molino della Catasta, costruita intorno al 1300. Il molino apparteneva per tre quarti al Collegio della Mercanzia e per la restante parte al Monastero di Santa Maria di Monteluce. Aveva una diga sul fiume, la “chiusa vecchia”, da cui arrivava l’acqua per movimentare le macine. Fino al 1878 è stata proprietà del Collegio della Mercanzia, poi esaurito il suo compito originario, passò a Lucio Bonucci che aggiunse alla Torre due edifici con turbine trasformandola in centrale idroelettrica per il Lanificio di Ponte Felcino nel 1935. Oggi la struttura è proprietà del Comune di Perugia ed ospita la sede della Pro Loco “La Felciniana” ed è luogo utilizzato per altre forme di vita aggregativa.
Il MOLINACCIO ALLA PINETA DI PONTE FELCINO
Di fronte alla Pineta (impiantata intorno ai primi anni ’50) ) sulla sponda del fiume Tevere, nei mesi estivi, affiorano i ruderi di un antico molino, denominato “il Molinaccio”, così come è possibile notare dall’illustrazione. Poco distante da questo (nel luogo dove si trova il ponte che conduce alla Zona Industriale di Ponte Felcino) si trova il torrente Rio che da Perugia , via Bulagaio, attraversando la zona di Ponte Rio si immette nel fiume Tevere all’ altezza dell’ex- Lanificio. La strada che attraversa Ponte Rio si chiama, non a caso, strada della Molinella, perché lungo il corso del torrente Rio si trovavano alcuni piccoli molini oggi completamente distrutti (come è possibile notare dalle foto).
I DUE MOLINI DI PRETOLA
Continuando a camminare lungo il Percorso Verde del fiume Tevere incontriamo la chiusa del molino di Pretola adiacente alla bella Torre medievale. L’intero immobile insieme ad un palazzo fortificato apparteneva alla famiglia Boccoli che venne assorbito dall’ Ospedale di Santa Maria della Misericordia, il più importante ente assistenziale perugino. Poco più avanti, di fronte alla Chiesa di San Nicola, esisteva un altro molino, di nome “dell’Abate”, di cui non abbiamo più alcuna traccia. Il molino della Torre nel corso dei secoli passò attraverso diversi proprietari mantenendo le stesse caratteristiche produttive. Il 21 ottobre 1947 il molino fu ceduto a Clarelli e Rossi che lo utilizzeranno per macinare ghiaia e successivamente utilizzato come fabbrica di mattonelle.
IL MOLINO DI PONTE VALLECEPPILungo la sponda destra del fiume Tevere, poco a valle del ponte di Ponte Valleceppi, dove ora è la Distilleria, si trovava il Molino della Sapienza Nuova con annessa la chiusa già dal 1500. In seguito fu acquistato dal conte Baldeschi. La turbina che azionava le macine, negli anni ’20, veniva utilizzata di notte per produrre energia elettrica per una parte del paese. L’impianto ha cessato di funzionare nel 1961.
PONTE SAN GIOVANNI E IL MOLINO DELL’OSPEDALE DEL COLLE
- Il primo molino che si incontra è quello dove oggi è in funzione una centrale idroelettrica con un progetto del 1998 presentato dalla ditta Hyperion s.r.l. di Nodessi & Figli, con sede in Sant’Andrea delle Fratte. Per un lungo periodo, i lavori sono stati interrotti e sono ripresi in seguito alla presentazione del progetto esecutivo, redatto dallo studio tecnico ARCHIPLAN progetti di Ponte San Giovanni, depositato alla Regione Umbria e successivamente approvato nell’anno 2003 dal Comune di Perugia e dalla Provincia di Perugia. Ciò che rimane del Molino è una struttura ancora imponente e molto interessante, purtroppo completamente abbandonato. Questo molino dell’anno 1000 – 1100 apparteneva all’ Ospedale del Colle (di Collestrada) poi assorbito nel 1538 dall’ Ospedale di Santa Maria della Misericordia.
PONTE SAN GIOVANNI
L’ALTRO MOLINO DEL MONASTERO DI SANTA GIULIANA
Salendo sul ponte “vecchio” sono ancora ben visibili i ruderi, in pietra arenaria e mattoni, del molino del Monastero di Santa Giuliana del quale mantenne la proprietà dal 1253 fino al 1788, nel toponimo Getola. Dal nucleo di questo molino nacque nel 1909 il Pastificio di Coen-Cavicchi rimasto in attività fino al 1950 e con successive trasformazioni si arrivò al Molino “Pastificio Ponte” della famiglia Mignini, nel 2009 venne completamente abbattuto.