Comunità
e che desiderano trasmettere alle nuove generazioni.
Il fiume Tevere dentro il “cordone” verde di alberi che si insinua nella valle.
Un grande territorio di valli e colline
Geograficamente situata nella parte centro settentrionale dell’Umbria, la vasta area dell’Ecomuseo del Fiume Tevere si estende per circa 300 km2, comprende la parte dei territori dei comuni di Perugia e Umbertide che abbracciano l’asta del Tevere, più precisamente da Verna (Umbertide) fino a San Martino in Campo (Perugia). La città di Perugia, nella sua parte più occidentale da Porta Pesa verso il quartiere di Monteluce, rientra nel territorio ecomuseale. Il fiume solca il territorio da nord a sud, scorre nell’area dell’Ecomuseo per circa 60 km ricevendo acqua dai versanti collinari disposti a est e a ovest, pertanto i confini dell’Ecomuseo corrono lungo la linea di spartiacque del bacino idrografico.
Morfologia
Dal punto vista geomorfologico il paesaggio dolce e armonioso è impostato su più ordini di terrazzi fluviali. Il substrato roccioso costituito da arenarie e marne in ritmica alternanza è ricoperto nei fondovalle dai depositi alluvionali costituiti da sabbie, argille e conglomerati sedimentati dal fiume nel corso dei millenni. Il territorio è suddiviso in una parte pianeggiante, nella valle fluviale, ed una collinare.
Le quote maggiori superano di poco i 600 m s.l.m. si trovano nella parte orientale del territorio, ai confini con i comuni di Gubbio, Pietralunga e Montone. È proprio da questi rilievi che arrivano i principali affluenti del Tevere, i torrenti Assino, Mussino e Resina; fra le cime principali segnaliamo Poggio di S. Agata 620 m slm a Umbertide e Monte Castellaccio 619 m slm a Perugia. La quota più bassa è a S. Martino in Campo, 170 m. slm. La parte più alta del territorio è coperta da boschi di latifoglie, man mano che si scende verso valle i boschi lasciano il posto a uliveti e vigneti, fino ad arrivare alle colture intensive di girasole, mais o tabacco a ridosso dell’asta del Tevere.
I centri urbani di maggior estensione compresi nell’Ecomuseo sono, oltre alla città di Perugia, Umbertide e Ponte S. Giovanni, entrambi posti sulle rive del Fiume. Il territorio è disseminato di piccoli borghi di origine medioevale, alcuni con la presenza di castelli, torri o abbazie.
Area 1
Città di Umbertide
Una cittadina ricca di storia, arte e cultura con un fortissimo legame con il Fiume Tevere. Da segnalare: Gli scavi di Torre Certalda e Il sentiero dei Molini. Leggi anche la testimonianza storica sui giochi che si facevano al fiume.
Area 2
Parlesca, Solfagnano, Rancolfo, La Bruna, Civitella Bertazzone, Morleschio
Il legame con il Tevere permane tutt’oggi grazie alla sviluppata attività agricola. Molti sono i ricordi legati al fiume ed è intenzione dei cittadini recuperarli per rafforzare la propria identità.
Per approfondire leggi la scheda sull’antico mestiere dei Barcaioli.
Area 3
Ponte Pattoli, Montelabate Ramazzano, Villa Pitignano, Ponte Felcino
Dalle testimonianze più antiche come Abbazia Montelabate, ai borghi medioevali di Civitella Benazzone e Villa Pitignano; a realtà cresciute sulla rete viaria e ferroviaria con significative testimonianze di archeologia industriale (Lanificio di Ponte Felcino).
Area 4
Civitella d’Arna, Ripa, Pianello, Colombella, Piccione, Fratticiola Selvatica, S.Egidio
Comprende l’importante sito archeologico di Civitella d’Arna, con una straordinaria testimonianza delle cisterne romane.
Altri progetti e luoghi di interesse: Le chiese “arnate” – Sulle orme dei banditi (percorso) – Fratticiola Selvatica, il paese dei carbonai.
Area 5
Perugia (contado di Porta Sole), Pretola, Ponte Valleceppi, Parco Santa Margherita, Ponte San Giovanni, Collestrada
Territorio che racconta la bellezza, le usanze e i rituali di due mestieri antichissimi: le lavandaie del Tevere e i raccoglitori di legna con l’uncinaia. Da segnalare anche il Bosco di Collestrada e l’Ipogeo dei Volumni, tomba etrusca in zona Ponte San Giovanni.
Area 6
San Martino in Campo, San Martino in Colle, Santa Maria Rossa, Sant’Andrea d’Agliano
Realtà territoriali cresciute intorno allo sviluppo agricolo dopo le bonifiche dell’anno Mille a testimonianze di archeologia industriale degli inizi del ‘900.
Da segnalare: Chiesa della Madonnuccia – Ex miniera di lignite di San Martino in Campo.