Banditi e Briganti

Escursione per rivivere i luoghi delle antiche azioni banditesche tra Ripa e Civitella d’Arna a scapito dei commercianti

Il campanile di Civitella d’Arna e a sinistra il campanile della chiesa di San Pietro a Perugia

Il sentiero dei Banditi e Briganti

Escursione tutta interna al Borgo – Castello di Civitella d’Arna

 

Dislivello 300 Mt. circa
Tempo di percorrenza 4-5 ore con guida e azione sceniche
Comuni interessati Perugia
Cosa c’è da vedere 3 castelli e altri siti da segnalare con apposita cartellonistica
Partenza e arrivo Part. Pianello Piazza Piediluco – Arr. Civitella d’Arna presso la piazzetta della chiesa di S.Lorenzo

 

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Motivazioni storiche e/o ambientali

Il territorio arnate, posto al confine nord-est del contado perugino, ha rappresentato per molti malviventi, nel corso dei secoli, un luogo privilegiato per le loro azioni banditesche in quanto da qui era facile fuggire dai “birri” perugini per rifugiarsi nei territori limitrofi di Valfabbrica e Giomici appartenenti al Ducato d’Urbino.

I nomi di alcuni di questi malviventi è riportato nelle cronache perugine a partire dal XVI secolo e le loro gesta hanno segnano la storia locale fino alla seconda metà del XIX secolo e addirittura anche dopo l’unità d’Italia.

 

Il “banditismo di passo”

I centri arnati specificatamente interessati al percorso sono: Ripa, Pianello, Castel d’Arno e Civitella d’Arna. Ripa, Castel d’Arno e Civitella d’Arna sono tre paesi che hanno come centro altrettanti castelli posti su tre colline, lungo l’antica via Regale di Porta Sole; in pianura sorge Pianello nella cui piazza si svolgevano, fin dal medio evo, importanti mercati ai quali partecipavano mercanti e agricoltori di tutti i territori limitrofi.

Proprio questi commercianti erano le vittime dei banditi che tendevano loro degli agguati secondo quel modo di agire definito “banditismo di passo”. Ripa vide la presenza di malviventi che operarono in epoche diverse:

· Fabrizio da Ripa, così è nominato nelle cronache perugine del cinquecento, operò nel comprensorio arnate tra il 1584 e il 1587 anno nel quale venne catturato e giustiziato.

· Alessandro Ortica, con la sua banda compì atti di brigantaggio nello Stato Pontificio fin dal 1855 e li continuò fino al febbraio del 1862 quando venne ucciso a Ripa durante una sparatoria con le guardie del Regno d’Italia.

· Tutta la popolazione del castello di Ripa, nel 1852, fu oggetto di un editto del maggiore Menninger, comandante dell’ Imperial Regio comando di Perugia con il quale inviava a Ripa un distaccamento di quaranta soldati austriaci per arrestare tutti coloro che “per replicate volte furono eseguite resistenze alle autorità governativa, ove specialmente in caso di tentato arresto di malviventi, fu fatta resistenza agli organi di legge…..” Pianello, Castel d’Arno e Civitella d’Arna sono legati a due malviventi di diversa estrazione sociale:

· Il Colonnello Francesco Alfani nobile perugino che, bandito dalla città, pose nel 1586 il suo covo a Castel d’Arna a pochi chilometri dai suoi odiati nemici, i conti Anastagi, che avevano una residenza in di Civitella d’Arna. Per lunghi anni fece razzie ma su di lui nacquero storie leggendarie che lo paragonavano a Robin Hood

· Il brigante Cinicchia, famoso malvivente dell’Umbria dell’ottocento al quale fu attribuito un grave fatto di sangue del 1863, al ponte di Pianello, cioè l’uccisione del capo delle guardie che risiedeva a Civitella d’Arna Facendo riferimento a queste notizie (al momento solo accennate) si può ipotizzare un itinerario guidato lungo le strade, i sentieri, i boschi, i castelli, le ville e le case coloniche che furono battute da quei banditi e briganti.

Durante questa escursione attori locali potrebbero riproporre, come già fatto durante le camminate di “Attravers…Arna”, azioni sceniche rievocative di quel mondo.