La storia del borgo Civitella d’Arna

Antiche civiltà – Testimonianze archeologiche

Il nucleo del borgo di Civitella d’Arna (Perugia)

Cultura materiale e mestieri: Arna sito archeologico

STORIA E AMBIENTE 

La storia del borgo Civitella d’Arna

Civitella d’Arna, come il vicino Castel d’Arno, deve le sue origini all’antichissimo popolo degli Umbri; furono poi gli Etruschi, dal V-IV secolo a.C., i principali artefici del suo sviluppo. Nel VI secolo, in età romana, fu sede vescovile e subito dopo ha iniziò il suo declino, causato dalle lotte tra Bizantini e Longobardi. Solo nel XIII secolo, con la costruzione del castello, Civitella d’Arna ritrova una sua identità politica.
Una fortezza fondata sulle mura di antiche cisterne romane, che ancora possiamo visitare. Un gran numero di reperti e testimonianze delle epoche passate, rinvenuti in questo sito, sono oggi custoditi presso il Museo Archeologico di Perugia. Così come la testa di bronzo di Hypnos, il dio del sonno, risalente al 325 a.C. di cui riportiamo il disegno sulla testata, è conservata al British Museum di Londra.
La chiesa parrocchiale che si trova all’interno del castello, risale al XIX secolo, e conserva al suo interno un gonfalone del 1492 attribuito a Bartolomeo Caporali, oltre a una tavola del pittore perugino Domenico Bruschi, un crocifisso del XIX secolo, una formella di ceramica di Deruta della fine del 1500, e un affresco attribuito a Giannicola di Paolo, allievo del Perugino.

Barca e puntone

“Festa delle Campane del Dialetto Perugino”

 Rievocazione storica della Fusione

La festa delle Campane e del Dialetto Perugino, in programma nella seconda metà di agosto nel piccolo borgo di Civitella d’Arna, che la Proarna organizza dal 2000, prende spunto dal diario parrocchiale di don Francesco Baldelli, (parroco della parrocchia dal 1846 al 1898) e ripropone uno spaccato di vita di metà ottocento, quando a Civitella vennero fuse 13 campane ad opera dei fonditori Sini di Aquapendente di Viterbo.

Nei giorni della festa, Civitella d’Arna torna indietro nel tempo e ripresenta momenti legati al mondo contadino, con scene di vita quotidiana, mostra di arnesi, riproposta di lavori e sapori riferiti a quegli anni.

La fusione di una vera campana

La “Rievocazione Storica della fusione delle Campane” con la fusione di una vera campana ad opera della fonderia Grifo di Miralduolo, in programma nella serata finale della festa, alla quale partecipano oltre 50 tra attori e figuranti, conclude la manifestazione in modo suggestivo e con un pizzico di emozione.